Non c’è niente di meglio di un viaggio per aprire la mente e scoprire nuovi mondi e abitudini.In Abruzzo,una leccornia per le sere d’estate e non solo,sono gli arrosticini.Piatto energetico che dà forza e passione.Appena li ho assaggiati li ho trovati gustosissimi,stuzzicanti,mangiati esclusivamente con le mani per assaporare ancora di più il gusto della carne.Vanno consumati e garantisco che non è uno sforzo,uno dietro l’altro.Piatto imperdibile!Gli arrosticini sono un antico e celebre piatto dei pastori abruzzesi.Da sempre preparati con carne di pecora e oggi anche di agnello,con un sapore ovviamente meno marcato,ma forse ancora più buoni.Sono anche chiamati in alcune zone “rustelle o arrustelle”.Li faccio con carne non troppo magra,ma nemmeno troppo grassa,tagliata a tocchetti,la cui cottura avviene su un braciere dalla forma allungata,il “rustillere”,portataci da degli amici di Teramo.Sembra una grondaia,e sopra a questo ci si appoggiano gli arrosticini con la brace sotto di loro a fare da padrone.Oppure un sistema più pratico alla portata di noi tutti,è quello di scaldare la piastra di ghisa e quando è rovente,gli butto sopra gli spiedini per circa 8/10 minuti.Il profumo che sale è memorabile,stimola l’appetito!Li rivolto continuamente,li concio con il mio Sapore Antico,e con un rametto di rosmarino intinto nell’olio,li spennello leggermente.Cibo divino,che consiglio di mangiare appena cotti abbrustoliti,con le mani,un pò alla spartana,sfilando la carne dallo stecco con i denti.Se non li mangiate subito,avvolgeteli in carta stagnola per tenerli al caldo.Indispensabile bere un un buon vino rosso,ma anche con un buon vino bianco secco profumato e corposo è anche meglio.Accompagnarli con fette di pane casareccio,cosparse di olio extravergine di oliva,una bruschetta per intenderci,è come entrare nel paradiso dei buongustai.Alziamo i calici e brindiamo al sacro agnello!