
Un arrosto semplice semplice, facile facile, buono buonissimo!
Ragazzi, vi racconto diunarroston4 stagioni: l’arrostello di pollo. Non è un arrosto qualunque, ma una piccola mia artigianalità manuale— e vi assicuro, basta il profumo in cottura per far arrivare i vicini a bussare alla porta
All’interno ci nascondo un formaggio speciale: il provolone, quello buono davvero, dal sapore deciso ma avvolgente, che in forno come in tegame si scioglie e abbraccia tutto con quella cremosità irresistibile. E poi ci metto il prosciutto cotto profumato, di quello serio, che quando lo apri senti subito il profumo del “buono di una volta”.
E no, ve lo dico subito: non lo faccio col petto di pollo!
Perché l’arrostello, per essere morbido e saporito come si deve, lo preparo con un taglio che mantiene tutta la sua succosità. È senza pelle esterna, proprio per non farlo diventare grasso, ma non per questo perde gusto — anzi! Lo avvolgo nella pancetta, così in cottura fa quella magia: prima rosola per bene, poi diventa croccantina al punto giusto. Un equilibrio perfetto tra tenero e croccante, insomma.
Qui alla Macelleria Ghioldi, nel cuore del centro storico di Modena, lo trovate tutto l’anno. Perché è uno di quei piatti che non passano mai di moda: d’inverno scalda il cuore, d’estate si mangia anche freddo a fette, magari con una bella insalata fresca o una maionese fatta in casa.
La cottura? Come un classico arrosto: un’ora e mezza circa, con una bella sfumata di vino bianco a metà cottura che profuma tutta la cucina. Basta un po’ di attenzione — il resto lo fa il forno o il tegame, usa quello che ti pare, tanto ti viene buono lo stesso
Quando lo taglio, sento il coltello che affonda nella carne tenera, il provolone che fila e la pancetta che scricchiola. E in quel momento capisco perché questo piccolo arrosto conquista sempre tutti: è semplice, sincero e buono per davvero.

